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"POOH tribute band project"
RED CANZIAN racconta…
Quando nel 2006, venne organizzato il primo grande raduno nazionale delle tribute band dei POOH a Ponte di Legno, scoprimmo l’immenso patrimonio sul quale la nostra musica poteva contare … tanto era ed è grande l’amore che questi ragazzi mettevano nel portare avanti questa mission, appassionata e impegnativa.
In questi anni più volte ci è stato chiesto di rifare un’iniziativa di quel tipo, o qualcosa del genere … così ho pensato di mettere in piedi questo progetto, per dare la giusta visibilità a questi ragazzi, per premiare la loro fedeltà, il loro impegno e per dare un senso al tempo e al cuore che hanno investito per suonare la nostra musica.
E così è nato il "POOH Tribute Band Project"
L’idea era quella di ospitare le nostre migliori tribute band a incidere un loro brano proprio nello studio di registrazione dei POOH, a Milano, quello che per intenderci si chiamava "Apricot Studio" e che da quattro anni, da quando ne ho assunto il management, ha cambiato nome ed è diventato il "Q Recording Studio".
In questo studio, davvero accogliente, funzionale e attrezzato i POOH hanno registrato molti dischi importanti come: "Un posto felice", "Cento di queste vite", "Pinocchio", "Ascolta", "Beat Regeneration", "Dove comincia il sole" e "Opera seconda"… insomma c’è un bel po’ di storia tra quelle pareti!
Volevo in qualche modo realizzare il loro sogno!
Ho messo loro a disposizione anche molti strumenti storici dei POOH, ma soprattutto li ho accompagnati passo passo nel primo giorno di registrazione, raccontando loro il nostro modo di lavorare in studio, il modo di rapportarsi con il tecnico del suono e svelando loro quei piccoli segreti che si imparano solo "sul campo" ma sono un vero tesoro per chi vuole fare questo mestiere.
La carica dei 101
Eravamo partiti con 24 band selezionate, e con l’aiuto di mia moglie Bea, abbiamo organizzato arrivi, partenze, vitto e alloggio per 101 ragazzi. Per il pranzo ogni band utilizzava la mensa proprio sotto allo studio. La sera i ragazzi cucinavano nei loro appartamenti attrezzati di cucina, che avevamo preventivamente rifornito di tutto.
Alla fine le band sono diventate 25, e la carica è stata dei 107!
I miei consigli personali
Ho voluto lasciare la massima libertà di scelta per quanto riguarda i brani che le band volevano interpretare, limitandomi solo a consigliare, onde evitare di ritrovarci a fare una compilation di soli brani "strafamosi", di inserire anche qualche brano "meno famoso, ma non per questo meno bello da suonare".
Prima di partire col progetto ho voluto testare questa idea con un paio di Tribute Band che erano venute a trovarci in tour e devo dire che ho riscontrato un tale entusiasmo da parte loro… che mi sono del tutto convinto che era giusto procedere con l’idea!
E spero davvero che questo progetto sia la realizzazione di un sogno per tutti!
Bravi Ragazzi
La cosa che più mi ha colpito, favorevolmente, è stato constatare come questi ragazzi non avessero solo interpretato il nostro modo di suonare, di cantare o di vestire ma assomigliassero in qualche modo anche al nostro modo di intendere la vita. Sono tutte persone normali, semplici, convinti sostenitori di quei valori che spesso non vengono apprezzati in quanto fanno poco "rockstar".